Il “Palavela” di Torino è un simbolo del pattinaggio su ghiaccio italiano e internazionale ed è una delle strutture più importanti per questo sport. Ora è al centro della scena dei Giochi FISU di Torino 2025, dove pattinatori e ballerini daranno prova delle loro abilità. Il primo giorno ha regalato i primi momenti salienti, ed è stato solo l’inizio!
Kagiyama, Sato, Grassl
Che notte incredibile è stata quella del Palavela di Torino! Trentadue campioni di pattinaggio individuale hanno gareggiato nel programma corto. Solo 2 minuti e 40 per mostrare alla giuria e al pubblico le loro performance. Guardando questi grandi atleti, si tende a dimenticare che oltre ad allenarsi per la perfezione, sono anche studenti. Concentrati, determinati e con una grande voglia di imparare e crescere. Yuma Kagiyama, primo classificato con 106,82 punti, studia scienze dello sport all’Università Chukyo in Giappone. Conciliare sport agonistico e studio non è sempre facile: “Ho dovuto saltare le lezioni per allenarmi, ma sto facendo del mio meglio per poter studiare”. L’atleta, già medaglia d’argento olimpica nel 2022, può contare sull’esperienza stellare di Carolina Kostner nel suo team come assistente allenatore e coreografo.
Il Giappone ha poi continuato a festeggiare con Shun Sato che si è piazzato al secondo posto. Studia Scienze Politiche ed Economia all’Università Meiji dal 2023. Ha 20 anni ed è aggraziato sul ghiaccio, anche se l’animale che lo rappresenta per i suoi fan è il goffo panda.
Daniel Grassl, invece, gioca in casa e si è classificato al terzo posto. L’atleta di Merano (Trentino Alto Adige), che si sta già preparando per i Giochi di Milano-Cortina, si allena e studia cinematografia a Torino. Studio e sport: “È complicato conciliare tutto perché ci alleniamo cinque ore al giorno ed è molto difficile pensare di tornare a casa e studiare. Ma cerco di dare il massimo in ogni cosa che faccio”, ha detto.
Che danze, che spettacolo!
La temperatura sarà anche gelida, ma il morale è alto sulla pista di ghiaccio del PalaVela per la gara di danza ritmica. La musica in levare, i costumi scintillanti e l’incredibile talento esibito sono più che sufficienti a riscaldare l’atmosfera di Torino per la prima parte della gara di danza su ghiaccio – che sarà completata dal segmento di danza libera domani sera – e il tifo e gli applausi di un piccolo ma potente gruppo di scolari danno l’impressione di una folla molto più numerosa rispetto all’effettiva affluenza nella struttura.
I primi a scendere sul ghiaccio sono i pattinatori armeni Kristina Dobroserdova e Alessandro Pellegrini – entrambi iscritti all’università russa con sede a Mosca – seguiti dagli italiani Carlotta Argentieri – studentessa di giurisprudenza dell’Università di Torino – e Francesco Riva, che hanno stupito il pubblico con una compilation di canzoni degli Abba che ha reso impossibile non cantare.
Poi la splendida performance di Emese Csiszer e Mark Shapiro sulle note di What a man dei Salt-N-Pepper: la coppia ungherese studia a Grenoble e raccoglie fondi per allenarsi su una piattaforma di crowdfunding.
Non c’è quasi tempo per assorbire l’incredibile energia di Philomene Sabourin e Raul Bermejo, in rappresentanza della Spagna, e la seconda coppia italiana scende sul ghiaccio per un numero pieno di splendidi sollevamenti, ottenendo un 65,84 che li pone temporaneamente sul gradino più alto del podio, con oltre 10 punti di vantaggio sui concorrenti più vicini. La loro gioia è però di breve durata, perché gli spagnoli Sofia Val e Asaf Kasimov – forse i meglio vestiti del pomeriggio – strappano loro il primo posto con un ballo ipnotico sulle note di I was made for loving you dei Kiss e si posizionano saldamente in cima alla classifica, dove rimarranno fino alla fine.
I costumi retrò e la musica anni ’60 della Svezia, molto apprezzati dal pubblico, non bastano a farli arrivare più in alto del nono posto, ma la loro delusione viene rapidamente sostituita dalla gioia di Lou Terreaux e Noe Perron: i partner francesi ottengono un season best di 65,17 e scalano le classifiche fino al terzo posto.
La polacca Sofiia Dovhal – originaria di Odessa, in Ucraina, e divenuta cittadina polacca solo alla fine del 2024 – e Wiktor Kulesza ottengono il 7° posto, mentre i francesi Eva Bernard e Amedeo Bonetto, entrambi studenti dell’Università di Grenoble, riescono a ottenere solo il 10°.
Gli ucraini Mariia Pinchuk e Mykyta Pogorielov, dell’Accademia Statale di Educazione Fisica di Kharkiv, chiudono la classifica con un meritato quarto posto.
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