Nella sesta giornata dei FISU World University Games Winter di Torino 2025, sono state assegnate medaglie in quattro discipline, e l’Italia era rappresentata alla cerimonia di premiazione in tre di esse! I padroni di casa hanno conquistato una serie completa di medaglie e si sono aggiudicati due ori, due argenti e due bronzi in questa manifestazione.
Para-Ski, un altro oro per Martina Vozza
Martina Vozza ha vinto un’altra medaglia d’oro nell’ultima gara di sci alpino paralimpico dell’Universiade. Sulle montagne di Bardonecchia, sulla pista Melezet, l’atleta ha tagliato il traguardo dello slalom gigante in quasi 40 secondi in meno della seconda classificata, la tedesca Luisa Grube. Niente podio invece per la squadra nazionale maschile, guidata dallo studente Iulm Giorgio Napoli.
A Melezet, la giornata è iniziata con la prima manche dello slalom gigante femminile. In totale hanno gareggiato otto atlete, suddivise in tre categorie. Martina Vozza ha gareggiato nella categoria Vision Impaired, accompagnata dalla guida Ylenia Sabidussi. L’italiana ha concluso la discesa come prima classificata, con un tempo di un minuto, 11 secondi e 15 decimi. Nella categoria Standing la più veloce a completare la gara è stata la francese Aurelie Richard, mentre in Sitting il primo posto è stato conquistato dalla 23enne finlandese Nette Kiviranta.
Terminata la prima manche, gli atleti si sono dati nuovamente battaglia nello slalom gigante per ribaltare le gerarchie e conquistare un posto sul podio. Tuttavia, non ci sono state grandi sorprese per il pubblico. I vincitori delle tre categorie della prima manche si sono dimostrati imbattibili per i concorrenti, ottenendo ancora una volta i tempi migliori.
“Sono molto contenta di come è andata oggi e di come ho sciato. In alcuni punti avrei potuto spingere un po’ di più, ma rispetto ad altri Super-G oggi è andata molto bene”, ha commentato Vozza. Protagonista anche della prima manche, l’atleta italiana è riuscita a gestire l’emozione e a mantenere la calma: “Di solito sento molto il peso della responsabilità, ma per queste gare ho cercato di rimanere calma. Ho pensato solo a sciare”, afferma orgogliosa.
Pattinaggio di figura: Daniel Grassl secondo classificato
Il 18 gennaio, al Palavela, la folla non ha smesso un attimo di applaudire. Nel pattinaggio di figura maschile singolo, tre nazioni si sono distinte su tutte: Giappone, Italia e Corea del Sud. In primis i salti acrobatici di Yūma Kagiyama, che ha conquistato la medaglia d’oro con oltre 289 punti totali. Il giapponese è abituato a salire sul podio, avendo vinto l’argento alle Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino. Lo segue al secondo posto l’italiano Daniel Grassl, che ha ottenuto la migliore prestazione della giornata (oltre 186 punti, standing ovation). Dopo di lui, il coreano Jun-hwan Cha si è piazzato al terzo posto. Ottimi risultati anche per gli altri due pattinatori giapponesi, che però non sono riusciti a varcare la soglia del podio. Purtroppo per Shun Sato, le sue cadute hanno penalizzato il suo gioco. All’inizio della competizione era il favorito per l’argento.
Grandi risultati anche per l’Italia, che ha conquistato la medaglia d’argento nel pattinaggio artistico maschile con una splendida prestazione di Daniel Grassl, che ha totalizzato 280,56 punti. “Il mio obiettivo era quello di venire qui e vincere una medaglia, e sono molto contento di questo – ha detto lo studente-atleta. Ma sono ancora più felice di aver regalato al pubblico un’ottima prestazione. Sono sempre molto nervoso e ho sentito anche la pressione di dover mantenere il risultato di ieri, ma sono molto soddisfatto di come sto imparando a gestire sempre meglio l’ansia”. Pur non vivendo nel villaggio olimpico in questi giorni, Grassl si è detto molto entusiasta dell’atmosfera dei Giochi Fisu. Ha avuto l’opportunità di incontrare studenti-atleti che, come lui, cercano di conciliare sport e studio. Grassl, che da bambino sognava di fare l’attore, studia cinematografia perché vorrebbe lavorare nel mondo del cinema e, in futuro, conseguire una seconda laurea in psicologia. Dice che il cinema lo ha salvato in un momento molto difficile della sua vita. Per questo la sua performance di oggi, sulle note di Human di Stefano Lentini e Tom Baxter, è stata ancora più emozionante.
Margherita Cecere bronzo nello slalom gigante
Per Margherita Cecere è il giorno della rivincita. Dopo due gare senza successo nella combinata e nel Super G, la sciatrice torinese ha conquistato il bronzo nello slalom gigante il 18 gennaio sulla pista olimpica 23 del Melezet di Bardonecchia. Per la studentessa del Politecnico di Torino, la prima medaglia ai Giochi FISU ha un sapore molto speciale, conquistata in una gara combattuta contro atleti di alto livello e in condizioni meteorologiche difficili. 2:07.61 è stato il tempo complessivo delle due manche, a un secondo e tre centesimi dalla svizzera Sue Piller, che ha chiuso in 2:06.58. Il secondo posto è andato a un’altra studentessa-atleta svizzera, Delphine Darbellay (2:07.18).
“Sono soddisfatta – le prime parole di Cecere – anche perché c’era molto vento, ma ho sciato bene”. Nelle gare precedenti, la combinata di mercoledì 15 e il Super G di venerdì 17, Cecere non era riuscita a concludere. Questa volta, però, l’esito è stato diverso: “Lo slalom gigante è la mia specialità”, ha commentato raggiante, “mentre lo slalom non lo facevo da un anno”. Sostenuta per tutto il tempo dal calore del pubblico di casa, ora Cecere, 21 anni, studentessa di matematica per ingegneria, può godersi il suo successo: “Andrò a festeggiare con i miei compagni di squadra”, dice. Con la medaglia di bronzo, nello stesso giorno dell’oro di Martina Vozza nello slalom gigante paralimpico e dell’argento di Daniel Grassl nel pattinaggio individuale maschile, l’Italia sale a sette medaglie nella classifica generale delle nazioni.
Arrivata penultima, anche Cecere coltivava il sogno della medaglia d’argento, ma la straordinaria prestazione di Sue Piller ha permesso alla sciatrice svizzera di conquistare l’oro, superando la connazionale Darbellay, fino a quel momento prima. Per entrambe si trattava della prima medaglia ai Giochi FISU.