CONFERENZA STAMPA DI CHIUSURA DEI TORINO 2025 FISU WORLD UNIVERSITY GAMES

Una prima sintesi della XXXII Edizione delle Universiadi 2025

Dopo 10 intensissimi giorni di adrenalina e sport, il 23 gennaio 2025 i Torino 2025 FISU World University Games sono giunti al termine.

La conferenza stampa di chiusura dell’evento si è tenuta giovedì mattina presso l’Archivio di Stato alla presenza del Presidente della FISU Leonz Eder, del Presidente del Comitato Organizzatore Alessandro Ciro Sciretti, del Segretario Generale e CEO FISU Matthias Remund, del Capo Delegazione italiana FederCusi Pompeo Leone, della Sottosegretaria alla Presidenza della Regione Piemonte Claudia Porchietto, del Vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo Suppo e dell’Assessore allo Sport e Grandi Eventi della Città di Torino Domenico Carretta.

In prima fila anche gli atleti italiani Francesco Vigliani (Curling), Nathalie Bernard (SkiCross), e la svizzera Delia Giezendanner, Ski Orienteering.

Ha moderato l’incontro il vicedirettore del Comitato Organizzatore Silvia Carrera.

La sintesi iniziale di questa 32ma edizione dei Giochi ha posto il focus sui primi numeri collezionati dall’evento.

Sono oltre 10.000 le persone che si sono mosse da tutto il mondo nelle ultime due settimane per convergere in Piemonte e partecipare alla meravigliosa festa dello sport universitario che sono stati questi Torino 2025 FISU World University Games.

In particolare, le 6 località di gara dove si sono svolte le 13 discipline – Torino, Pinerolo, Pragelato, Torre Pellice, Bardonecchia e Sestriere – sono state letteralmente invase dagli oltre 2500 atleti e staff provenienti da 54 diversi Paesi, con un numero di hotel occupati pari a 26.500 notti di hotel suddivisi su asse Pinerolo, Bardonecchia, Fenestrelle, Pragelato Rua, Borgata Sestriere, Sestriere, Cesana, Bardonecchia e Torino.

Il numero di accreditati alle gare è stato di oltre 15.000 persone, mentre numero di biglietti totali venduti supera i 100.000 spettatori.

Le Cerimonie di apertura e chiusura, l’Exhibition Gala al Palavela e le gare semifinali e le finali hanno raggiunto tutti il sold out.

Sul versante del medagliere italiano, per gli 89 atleti in gara sono 15 le medaglie conquistate: quattro gli ori – due vinti da Martina Vozza con Ylenia Sabidussi (Atleta Guida) per Para Sci Alpino Super-G Vision Impaired, uno da Elisa Fava nello Snowboard Parallelo Gigante e uno da Nathalie Bernard nel Freestyle Ski Cross Femminile; cinque le medaglie d’argento – Maria Eugenia Boccardi per Sci Di Fondo 10km Individuale Femminile, Daniel Grassl per il Pattinaggio di Figura Single Skating, Elisa Fava per lo Snowboard Gigante Parallelo, Simon Dorfmann nel parallelo Gigante maschile, e infine Stefano Pizzato nello Sci Alpino Slalom Speciale. Infine, sono sei le medaglie di bronzo italiane: una per Marika Savoldelli nello Snowboard Cross, una per Andrea Tuba e Giulia Isabella Paolino nel Pattinaggio di Figura Ice Dance (Free Dance), due per Margherita Cecere nello Sci Alpino Slalom Gigante e Speciale, una di Noemi Junod nello Sci Alpinismo Vertical Race e una per Fabian Lantschner nello Snowboard Gigante Parallelo. 

I risultati sportivi di questi Giochi sono quindi migliori delle precedenti Universiadi di Lake Placid del 2023, che si erano chiuse con 10 medaglie in totale, ovvero 3 ori, 3 argenti e 4 bronzi.

Per quanto riguarda il tour della Fiaccola del Sapere, sono stati percorsi 16.870 km in totale, di cui 14.859 km nella fase internazionale (4 tappe), 1.256 km nel percorso nazionale (3 tappe), e 61 km nel Piemonte Tour (13 tappe).

Per questa lunghissima staffetta sono stati coinvolti ben 692 tedofori, tra cui è stato sempre presente il Presidente del Comitato Organizzatore Alessandro Ciro Sciretti.

Sul fronte mediatico, il network FISU ha collezionato circa 1000 ore trasmesse sulle TV lineari di tutto il mondo e 140 ore di trasmissione in diretta su Eurosport, mentre per la Cerimonia di Apertura è stata stimata una media di circa 85 milioni di visualizzazioni, oltre a più di 10.000 pubblicazioni online tracciate. I social del Comitato, in Games Time, hanno collezionato 694.404 utenti unici che hanno visualizzato i contenuti, mentre le interazioni deli utenti sui canali sono state 33.093 e gli account che hanno interagito attraverso commenti, tag, ricondivisioni e “mi piace” 10.957.

volontari sono stati 2099, con una forbice di età che va dal più giovane appena diciottenne al più anziano di 87 anni (più di 16mila i turni coperti). 78 i volontari internazionali provenienti da 20 nazioni diverse: una volontaria arrivata dal Sudafrica ha fatto attività a Bardonecchia, mentre una mamma volontaria arrivata dall’Alaska si è invece dedicata alle attività a Pragelato per seguire il figlio atleta. Altri Paesi di provenienza extra UE sono stati il Canada, gli Stati Uniti, il Brasile, il Kazakistan, la Tunisia, la Corea del Sud, la Russia, l’India, mentre per ciò che riguarda l’Italia i volontari fuori Regione sono stati 61.

INTERVENTI ISTITUZIONALI

Alessandro Ciro Sciretti, Presidente del Comitato Organizzatore

“Siamo estremamente fieri di questo incredibile evento che abbiamo avuto l’onore di organizzare. I Torino 2025 FISU World University Games sono stati senza alcun dubbio un’edizione di primati, soprattutto nell’ambito della sostenibilità, sia ambientale che sociale. Per la prima volta nella storia delle Universiadi, in questa XXXII edizione studenti-atleti normodotati e para studenti-atleti hanno gareggiato sulle stesse piste nelle discipline di sci alpino e sci di fondo (categorie Standing, Sitting e Visually impared), per ribadire il valore dello sport quale strumento per il cambiamento, veicolo di formazione, crescita, integrazione e inclusione. Importante, in questo senso, è stata anche la collaborazione con il Lions International, che ha fornito assistenza ai para-atleti. I FISU World University Games Winter si sono distinti per il riutilizzo degli impianti sportivi delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, dando un nuovo significato all’economia circolare anche nello sport. Inoltre, la scelta di Green Pea come sede del Media Center testimonia questa visione: unire grandi eventi internazionali e rispetto per l’ambiente, offrendo agli operatori dei media uno spazio che riflette appieno i valori di innovazione e responsabilità. Sempre in tema di sostenibilità e legacy, il Comitato può vantare alcuni grandi successi anche nell’ambito scolastico ed educativo. Il progetto BoscoTO 25 – realizzato con la collaborazione con il Comando Regione Carabinieri Forestale “Piemonte”, con l’Ufficio Ambiente e Territorio della Regione Piemonte e Comando Tutela Forestale e Parchi e con gli assessorati al Verde Pubblico e alle Politiche Educative della Città di Torino – ha coinvolto oltre 360 studenti di età compresa tra i 5 e i 10 anni, riuscendo a piantumare ben 123 piante e stimando che, in un anno, il quantitativo di Co2 assorbita dagli alberi piantumati in un periodo di 20 anni sia di circa 198 tonnellate di Co2 eq. Il progetto TO Art In Motion – nato in collaborazione con l’Ufficio Regionale Scolastico – è riuscito a coinvolgere quasi 250 studenti degli Istituti appartenenti ai comuni di gara, promuovendo e celebrando storia, cultura e identità che ognuna di queste sedi storiche possiede e educando alla rigenerazione urbana, e lasciando come eredità concreta dei Giochi la riqualificazione delle strutture stesse. Il turismo beneficia indubbiamente della diffusione televisiva e mediatica a livello mondiale delle immagini delle nostre città e della nostra natura. Guadagnano anche le comunità locali, che possono formare le persone. Infine, concludo anticipando che durante l’anno in corso verrà presentato uno studio sull’impatto ecologico dei Giochi sul territorio e sulle ricadute in termini di visibilità social su scala mondiale, perché con i FISU Games di Torino 2025 vogliamo essere il catalizzatore per altri eventi, in modo da mantenere vivo l’interesse per lo sport e l’impegno per le pratiche sostenibili e innovative nel nostro bellissimo Piemonte.”

Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino

“Si chiude una grande iniziativa di carattere internazionale che ha riacceso i riflettori su Torino e le montagne olimpiche e sugli importantissimi valori dello sport e dell’inclusione. Nella nostra città sono arrivate delegazioni di giovani da tutto il mondo contribuendo a rafforzarne quella vocazione sportiva e universitaria che abbiamo in mente. Un ringraziamento speciale va alle migliaia di volontarie e di volontari di tutte le età che hanno contribuito alla buona riuscita di queste Universiadi invernali. Sono stati giorni di grande sport e ci prepariamo a rivivere altrettante emozioni tra poco, nel mese di marzo, quando ospiteremo gli Special Olympics World Winter Games”

Jacopo Suppo, Vicesindaco metropolitano

“Il successo organizzativo, di cui tiriamo le file stamani, ma soprattutto i successi dei nostri atleti, testimoniano che, nonostante tutte le difficoltà e le criticità che abbiamo dovuto affrontare negli ultimi mesi, i Giochi Mondiali Universitari Invernali Torino 2025 hanno contribuito a fare ulteriormente conoscere il nostro territorio sul palcoscenico mondiale – ha commentato con soddisfazione il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo – La Città metropolitana di Torino è particolarmente orgogliosa per le medaglie conquistate da due atlete che sono l’emblema di un movimento sportivo più che mai vitale. L’oro e l’argento della valsusina Elisa Fava nello snowboard alpino e i due bronzi della torinese Margherita Cecere nello sci alpino sono il risultato di passione, sacrifici, impegno nel conciliare lo studio e lo sport; un esempio per tutti i giovani del nostro territorio. Un territorio che si sta accreditando sempre più a livello internazionale come patria dello sport, dal grande calcio al Giro d’Italia, dal Tour de France alle ATP Finals, dalle Universiadi al Tour de l’Avenir. Sosteniamo lo sport, di base e di vertice, perché siamo consapevoli della sua insostituibile funzione educativa e sociale”.

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Giuseppe Massazza
Professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa
Dipartimento di Scienze chirurgiche, Università di Torino e Direttore Divisione di Medicina fisica e riabilitativa. Ospedale universitario "Città della Salute e della Scienza", Torino, Italia

Università di Torino

  • Direttore del Dipartimento di Ortopedia, Traumatologia e Riabilitazione
  • Direttore della Divisione di Medicina Fisica e Riabilitativa
  • Professore Ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa

Esperienze nei Giochi:

  • Programma Osservatori 2001, Salt Lake City
  • Commissione Medica CIO 2002, Salt Lake City
  • Programma Osservatori 2003, Atene
  • Commissione Medica CIO 2004, Atene
  • Programma Osservatori 2005, Giochi Panamericani
  • Direttore Medico Torino 2006
  • Direttore Medico Milano Cortina 2026
  • Gruppo Giochi Parigi 2024

Azienda Ospedaliera Universitaria

A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino

Monica Lazzarotti
Medico specializzato in Medicina dello Sport

Membro di:

  • Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI)
  • Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM)
  • Federazione Motociclistica Italiana (FMI)

Attualmente è:

  • Membro della Commissione Medica della Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM), con sede a Ginevra.
  • Direttore Medico del FIM WorldSBK.
  • Medico Federale e Coordinatrice della Commissione Medica della Federazione Motociclistica Italiana (FMI).
  • Membro del Consiglio Federale della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI).

Esperienze precedenti:

  • Ha partecipato come Rappresentante Medico FIM al Campionato del Mondo MotoGP dal 2011 al 2013.
  • Dal 2007 al 2010 è stata membro della Commissione FIM per le Donne nel Motociclismo (CFM).
  • Ha ricoperto il ruolo di Direttore Medico del Campionato Italiano di Velocità (CIV, gare su circuito) nelle stagioni 2012 e 2013.
Mike Carmont
Dipartimento di Traumatologia e Chirurgia Ortopedica
Shrewsbury & Telford Hospital NHS Trust, Shropshire, Regno Unito

Mike Carmont è specializzato in chirurgia del piede e della caviglia e nel trattamento dei traumi sportivi alla caviglia, con particolare attenzione alla rottura del tendine d’Achille.

Dopo aver completato la formazione universitaria presso l’Università di Newcastle-upon-Tyne e il training come Specialista presso la Oswestry/Stoke Rotation, ha svolto Fellowships in Chirurgia del Piede e della Caviglia presso il Northern General Hospital di Sheffield e in Chirurgia del Ginocchio Sportivo con Tim Spalding. Ha iniziato come consulente presso lo Shrewsbury & Telford Hospital NHS Trust nel 2009.

Successivamente, ha conseguito un dottorato di ricerca (PhD) presso l’Università di Göteborg incentrato sulle rotture del tendine d’Achille. Le lesioni del tendine d’Achille e altri infortuni sportivi rappresentano il suo principale ambito di interesse.

È stato Presidente della British Orthopaedic Sports Trauma and Arthroscopy Association e ha ricevuto tre prestigiose Fellowships internazionali, che gli hanno permesso di integrare tecniche provenienti da tutto il mondo nella sua pratica clinica.

Attualmente, fornisce cure personalizzate per i pazienti basate sulla letteratura scientifica e sui risultati ottenuti dai pazienti che ha trattato.

Nel campo della Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico, è medico di squadra per un club di rugby della Premiership e, dal 2019, ricopre il ruolo di Chief Medical Officer per il team della Gran Bretagna ai Giochi Universitari Invernali.

João Espregueira-Mendes
Chairman and Clinical Director of Clínica Espregueira, FIFA Medical Centre of Excellence, FC Porto Stadium Full Professor of Orthopaedics and Trauma in Minho University, Portugal
  • Direttore Clinico di Clínicas Espregueira – FIFA Medical Centre of Excellence (l’unico centro FIFA di eccellenza in Portogallo e il primo nella Penisola Iberica)
  • Professore Ordinario di Ortopedia e Traumatologia presso l’Università di Minho, Portogallo
  • Presidente eletto della Società Internazionale di Artroscopia, Chirurgia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport (ISAKOS) 2025-2027
  • Presidente della Società Europea di Traumatologia dello Sport, Chirurgia del Ginocchio e Artroscopia (ESSKA) (2012-2014)
  • Fondatore e Presidente della Fondazione ESSKA (2013-2015)
  • Membro del Consiglio Consultivo dell’FC Porto
  • Membro del Consiglio di Amministrazione della Patellofemoral Foundation
  • Membro del Consiglio di FIFA MCE
  • Ricercatore collaboratore presso 3B’s/ICVS – Università di Minho
  • Presidente del Centro di Ricerca Dom Henrique
  • Presidente della Società Portoghese di Artroscopia e Traumatologia dello Sport (SPAT) (2004-2008)
  • Oltre 700 conferenze internazionali
  • Oltre 200 pubblicazioni internazionali, 20 libri Nature/Springer e 84 capitoli
  • Membro Onorario dell’Associazione Bulgara di Ortopedia e Traumatologia (BOTA) (dal 2013)
  • Membro Onorario della Società Portoghese di Artroscopia e Traumatologia dello Sport (SPAT) (dal 2012)
  • Membro Onorario della Sociedad Española de la Rodilla (SEROD) (dal 2017)
  • Membro a vita della Società Europea di Traumatologia dello Sport, Chirurgia del Ginocchio e Artroscopia (ESSKA) (dal 2020)
Lars Engebretsen
MD PhD Professor Em Orthopedic Clinic, University of Oslo
Co-Chair, Oslo Sports Trauma Research Center

Il Professor Engebretsen è attualmente Professore Emerito del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica presso l’Oslo University Clinic e Responsabile delle Scienze Mediche presso il Comitato Olimpico Internazionale. Il Professor Engebretsen ha pubblicato oltre 500 articoli e capitoli di libri, con un indice di citazioni (H-index) di 118. È tra i ricercatori più produttivi al mondo nel campo della ricerca clinica, epidemiologica e di base nelle aree della medicina sportiva generale, legamenti del ginocchio, cartilagine e prevenzione degli infortuni e delle malattie legate allo sport. 

Ha ricevuto finanziamenti e premi per la ricerca da numerose agenzie e associazioni, tra cui il National Institutes of Health, il Norwegian Council for Research in Science and Humanities, il Ministero della Salute norvegese, l’American Orthopedic Society of Sports Medicine (AOSSM) e il Comitato Olimpico Internazionale. Lui e il suo gruppo hanno ricevuto numerosi riconoscimenti per la ricerca in tutto il mondo. È stato inserito nella Hall of Fame dell’AOSSM nel luglio 2015 ed è diventato membro onorario della ESSKA nel 2016, dell’ISAKOS nel 2017 e dell’EFFORT nel 2022. Nel 2016 ha ricevuto il Premio Nordico per la Medicina. 

Cibo, consumo e percezione

Il mondo contemporaneo è caratterizzato da una pletora di stimoli al consumo e da una diversità e ricchezza di alimenti senza precedenti.   

Tuttavia, di fronte a un numero inedito di etichette informative, i consumatori spesso preferiscono utilizzare scorciatoie euristiche. Sebbene il cibo sia la base della nutrizione, il contesto del consumo e l’ambiente in cui viene fruito giocano un ruolo fondamentale nella sua apprezzabilità. Le tendenze alimentari, con la loro periodica e ciclica condanna di specifici alimenti o nutrienti, seguita dalla loro inevitabile riabilitazione, generano un’incertezza e una mancanza di orientamento pervasiva. La neofobia alimentare dei minori, unita a un’educazione alimentare inadeguata e alla monotonia dei pasti domestici, comporta problemi significativi di soddisfazione e una riduzione degli sprechi nelle mense scolastiche. Questi fattori sono esaminati in profondità per sottolineare l’importanza cruciale dell’educazione alimentare, necessaria per prevenire complicazioni di salute a lungo termine, in particolare tra i consumatori più giovani. 

  • Etichette ed euristiche: un paradosso moderno (Prof. Michele A. Fino)
  • Percezione del cibo e fattori ambientali (Dott. Riccardo Migliavada)
  • Monsters & Co.: le tendenze alimentari come minaccia alla salute nutrizionale (Dott. Andrea Devecchi)
  • Abitudini familiari e gradimento del cibo da parte dei bambini: i risultati della ricerca Nourishing School (Prof.ssa M.G. Onorati)
Università, Sport, Salute, Ambiente: Come Vivere in Modo Interconnesso e Sostenibile

La sostenibilità è una priorità globale, e ognuno di noi può fare la propria parte per creare un futuro più verde e più sano. Esploriamo come possiamo integrare la sostenibilità in alcuni aspetti chiave della nostra vita:

  • Gli Studenti, i Professori e i Ricercatori Universitari come Agenti di Cambiamento. Gli studenti, i professori e i ricercatori universitari sono agenti di cambiamento. Possiamo ridurre l’impronta ecologica delle università promuovendo corsi di studio sostenibili, affrontando la ricerca e lo sviluppo con un approccio circolare e transdisciplinare, e partecipando a iniziative che sensibilizzano la comunità universitaria sui temi della sostenibilità.
  • Lo Sport come Strumento per Promuovere la Sostenibilità. Lo sport può essere uno strumento potente per promuovere la sostenibilità. Possiamo scegliere attività sportive a basso impatto ambientale, ma anche supportare attraverso discipline e pratiche che prevengono il rischio di infortuni e malattie.
  • One Planet, One Health è uno degli approcci integrati di UPO che riconosce la stretta relazione tra esseri umani, piante e animali, e la necessità di implementare azioni coordinate in diversi settori per proteggere la nostra salute e quella degli ecosistemi. Siamo particolarmente orgogliosi dei nostri Progetti sull’Invecchiamento e di NODES Spoke 5 (Industria della Salute e Silver Economy, l’Ecosistema Digitale e Sostenibile del Nord-Ovest), guidato da UPO e finanziato dal programma NextGenerationEU.

 

Insieme Possiamo Fare la Differenza!

  • LUCA RAGAZZONI, MD, professore di Global Health e Medicina dei Disastri, coordinatore di CRIMEDIM e delegato del Rettore per le relazioni internazionali 
  • MARCO INVERNIZZI, MD, professore di Medicina Fisica e Riabilitativa, Project Manager di NODES Spoke 5 (Industria della Salute e Silver Economy) 
  • CARMEN AINA, economista, professoressa di Politiche Economiche e Strategie per la Sostenibilità, presidente della Delegazione Regionale del Network Universitario Italiano per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) 
  • STEFANIA CERUTTI, geografa, professoressa di Politiche Ambientali Territoriali, presidente di UPOnTOURISM, Centro per la Visione, la Strategia, e la Ricerca per un Turismo Innovativo e Sostenibile 
  • ANNALISA D’ORSI, antropologa, ricercatrice e docente di Disturbi Alimentari dal punto di vista clinico e sociologico 
Cervello ed Esercizio
Esistono evidenze che dimostrano come l’esercizio fisico possa modificare sia strutturalmente che funzionalmente le reti neurali del cervello. Curiosamente, qualsiasi tipo di esercizio (cardiovascolare, di forza o misto) può indurre tali cambiamenti. Questo ciclo di presentazioni ha l’obiettivo di illustrare, a tre diversi livelli, le attività di ricerca presso l’Università di Torino in questo ambito. Verranno forniti numerosi esempi su come e in che misura l’esercizio modifichi il nostro funzionamento cognitivo. A un secondo livello, ci concentreremo sulla performance neuromuscolare, che dipende dalla capacità del sistema nervoso di coordinare e controllare efficacemente le azioni muscolari. Ciò coinvolge sia la capacità di forza (la massima forza che può essere esercitata) che il controllo motorio (la precisione e il tempismo dell’attivazione muscolare). Infine, ci sposteremo sullo stato di benessere percepito, descrivendo il monitoraggio dell’allenamento in diverse discipline sportive (considerando anche i diversi tipi, gli obiettivi delle sessioni di allenamento, il livello di competizione degli atleti e il confronto tra atleti e allenatori) per monitorare regolarmente la percezione dell’atleta, al fine di prevenire la sindrome da sovrallenamento e migliorare la pianificazione dell’allenamento.
  • L’esercizio fisico come fattore nella neuroplasticità (Prof. Alberto Rainoldi, Dipartimento di Scienze Mediche)
  • Esercizio, cervello e cognizione (Prof. Lorenzo Pia, Dipartimento di Psicologia)
  • I determinanti neuromuscolari della performance: quando la spinta neurale è più importante dei muscoli (Prof. Gennaro Boccia, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche)
  • Percezione del carico di allenamento interno e benessere (Prof. Corrado Lupo, Dipartimento di Scienze Mediche)
Game Changers: l'Innovazione nello Sport dei Team Studenteschi del Politecnico di Torino
Una sessione dedicata all’esplorazione dell’innovazione nello sport, in cui i team studenteschi del Politecnico di Torino presenteranno le loro attività progettuali in diverse discipline sportive e settori scientifici. Ogni team illustrerà i temi principali, gli obiettivi e i risultati raggiunti, concentrandosi sugli aspetti innovativi delle loro iniziative. Questa sessione offre uno sguardo pratico su come i progressi nella ricerca tecnologica e negli studi applicati stiano trasformando lo sport attraverso idee all’avanguardia.

Teams

  • PoliTO Sailing
  • Policumbent
  • Squadra Corse
  • Team 2WheelsPoliTO
  • H2Polito
Francesco Della Villa
Scientific Director of Isokinetic Medical Group

Il Dr. Della Villa è un medico dello Sport laureato all’Università di Bologna. Attualmente è Direttore del Dipartimento di Educazione e Ricerca presso l’Isokinetic Medical Group, che è un Centro Medico di Eccellenza FIFA. Supervisiona la ricerca e lo sviluppo, nonché l’educazione e l’aggiornamento dell’intero gruppo clinico.

È membro di diverse società internazionali, tra cui ESSKA, ISAKOS e ICRS, e fa parte del gruppo di consulenza del FIFA Medical Centre of Excellence.

I suoi principali interessi clinici riguardano le lesioni del legamento crociato anteriore (LCA) e altre gravi lesioni agli arti inferiori, coprendo il meccanismo di infortunio, la prevenzione e i protocolli di ritorno alla pratica sportiva.

Elizaveta Kon
IRCCS Humanitas Research Center, Rozzano, Milan, Italy
Department of Biomedical Sciences, Humanitas University, Pieve Emanuele, Milan, Italy

Professoressa Ordinaria di Ortopedia e Traumatologia, Humanitas University, Milano (Italia)

Responsabile dell’Unità di Ortopedia Traslazionale, Centro per la Ricostruzione Funzionale e Biologica del Ginocchio, Humanitas Research Hospital, Milano (Italia)

Direttrice del Programma di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, Humanitas University, Milano

Direttrice del Corso di Patologie Ossee e Articolari, Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, Humanitas University, Milano

Direttrice del Corso di Patologia Muscoloscheletrica, Corso di Laurea in Fisioterapia, Humanitas University, Milano

Direttrice del Master “Medicina Rigenerativa in Ortopedia”, Humanitas University, Milano

Ex presidente dell’International Cartilage Repair and Joint Preservation Society (ICRS)

Presidente della Società Italiana di Artroscopia, Ginocchio, Arto Superiore, Sport, Cartilagine e Tecnologie Ortopediche

Robert Prill
Center of Orthopedics and Traumatology, University Hospital Brandenburg/Havel, Brandenburg Medical School Theodor Fontane, Germany

Robert è un fisioterapista originario della Germania. Ha conseguito la laurea magistrale in fisioterapia sportiva presso la German Sports University di Colonia e il dottorato presso la Brandenburg University of Technology. Entrambe le tesi di ricerca erano incentrate sulle lesioni al ginocchio e i deficit a lungo termine dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore.

Attualmente, è il Responsabile della Ricerca presso il Centro di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Universitario di Brandenburg e Presidente del Comitato di Riabilitazione ESSKA. Gestisce anche la clinica ambulatoriale di fisioterapia P3 insieme a sua moglie. Il suo principale interesse nella ricerca e nel lavoro clinico riguarda gli atleti con lesioni al ginocchio. 

Thomas Patt
Bergmanclinics Rotterdam, The Netherlands

Da quando ha iniziato la sua carriera in ortopedia nelle montagne di St. Moritz, in Svizzera, Tom è affascinato da un piccolo, ma fondamentale legamento, che ha una dimensione di poco più di 1 pollice (circa 2,5 – 3 cm): il legamento crociato anteriore (LCA). 

Tom Patt si è formato in Svizzera e nei Paesi Bassi, sotto la guida del Dr. AU Urfer (St. Moritz, CH), Dr. P Burkart (Lucerna, CH), Prof. W Mueller, Prof. N. Friederich (Basilea, CH), Prof. RK Marti (Amsterdam, NL) e Dr. Marcel Driessen (Delft, NL).   

Dopo aver diretto una clinica privata a Delft (Paesi Bassi) per 9 anni, ora lavora come consulente presso Bergmanclinics a Rotterdam (Paesi Bassi). Gli interessi professionali di Tom riguardano la chirurgia del ginocchio sportivo, con una specializzazione principalmente nelle interventi artroscopici al ginocchio.   

Dal 2010, la sua altra grande passione ortopedica è la prevenzione delle lesioni al ginocchio nei bambini e negli adolescenti. In questo contesto, è presidente di ESMA/ESSKA (2024-2026) e co-leader del gruppo di lavoro per la prevenzione, i GUARDIANI dell’LCA (un sottogruppo dell’ACL Study Group), oltre a essere membro di altre organizzazioni europee come la German Knee Society, GOTS, AGA, ecc. Il programma di riduzione del rischio “prevention for all” di ESMA/ESSKA è stato sviluppato da lui in collaborazione con il Dr. Henrique Jones (Portogallo).   

Tom è spesso invitato in qualità di speaker a congressi nazionali e internazionali; solo nel 2024, ad esempio, è stato in: Lituania, Spagna, Portogallo, Belgio, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Francia.   

Una rottura del LCA è un evento che cambia la vita, specialmente nei giovani, e dovremmo fare tutto il possibile per prevenire che accada.   

Gian Luigi Canata
Director of Centre of Sports Traumatology and Arthroscopic Surgery - Koelliker Hospital, Turin (Italy)

Il Dr. Gian Luigi Canata è Direttore del Centro di Traumatologia Sportiva e Chirurgia Artroscopica presso l’Ospedale Koelliker di Torino dal 1995. 

È stato membro della Commissione Medica della Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) dal 1980 al 2016 e ha ricoperto il ruolo di Direttore dei Servizi Medici del CUS Torino (Centro Universitario Sportivo) per oltre 40 anni, oltre a essere membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino dal 1990. Dal 2001 al 2012, è stato Professore di Medicina dello Sport presso l’Università di Torino, e dal 1989 al 2001 Professore di Cinesiologia presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Torino. Inoltre, Gian Luigi Canata è stato Direttore della Commissione Medica Locale per la Winter Universiade di Torino 2007.   

A livello internazionale, è membro attivo di diverse società ortopediche, tra cui l’ESSKA dal 1984, la sezione ESSKA – ESMA dalla sua fondazione nel 2016, di cui è stato Presidente dal 2020 al 2022, e l’ISAKOS dal 1995. Attualmente è membro del Consiglio Direttivo dell’ISAKOS, ex Presidente del Comitato per la Gamba, Caviglia e Piede, e delegato SIAGASCOT per le Società Internazionali.   

Gian Luigi Canata è stato relatore invitato a congressi medici e corsi in tutto il mondo, tenendo quasi 300 conferenze. È attivamente coinvolto nella Ricerca e Educazione Ortopedica come autore di oltre 100 lavori scientifici (inclusi articoli peer-reviewed) ed editore di numerosi libri, tra cui “Muscle and Tendon Injuries: Evaluation and Management” (2017), “Sports Injuries of the Foot and Ankle” (2019), “Management of Track and Field Injuries” (2022), “Epidemiology of Injuries in Sports” (2022) e “The Running Athlete” (2022). Inoltre, è Associate Editor dell’ISAKOS Journal dal 2021.   

Maria Caboni
Full Professor, Department of Agricultural and Food Sciences, Università di Bologna
Grassi buoni, grassi cattivi, semplicemente grassi. Sfide e innovazioni legate alla produzione di alimenti per lo sport
I lipidi sono macronutrienti che, oltre a fornire apporto calorico, forniscono anche molecole essenziali, tra cui vitamine, precursori ormonali e altre molecole bioattive.
 
Questo rende il tema dei “grassi alimentari” particolarmente interessante, soprattutto in relazione alla formulazione degli alimenti e alla loro durata di conservazione, così come ai fabbisogni di un’alimentazione corretta e sana, anche in relazione all’attività sportiva. L’obiettivo di questa lezione è fornire un chiarimento tra le esigenze fisiologiche e la qualità della dieta, senza dimenticare gli aspetti tecnologici legati agli alimenti.

Maria Fiorenza Caboni è professore ordinario nel campo delle Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università di Bologna dal 2008. 

La sua attività di ricerca si concentra sulla qualità e la sicurezza degli alimenti, con particolare attenzione ai lipidi. Ha partecipato e coordinato numerosi progetti di ricerca scientifica. È autrice di oltre 200 pubblicazioni, la maggior parte delle quali in riviste scientifiche internazionali. 

Anna Bjerkefors
Associate Professor, RPT
“Swedish Parasport Academy”, un progetto sinergico su attività fisica, sport, ricerca e istruzione per persone con disabilità
Questa lezione fornirà una panoramica sulla “Swedish Parasport Academy”, un progetto collaborativo che coinvolge aziende, movimenti sportivi, il settore della riabilitazione e università nazionali e internazionali. L’obiettivo è promuovere l’attività fisica e la partecipazione sportiva per persone con disabilità, al fine di migliorare la salute, l’indipendenza e la qualità della vita.
 
Il progetto genera nuove conoscenze e soluzioni innovative sulla relazione tra capacità funzionale, interfaccia e prestazioni, oltre a come ottimizzare le attrezzature per massimizzare le performance e ridurre al minimo gli infortuni. Questi progressi possono tradursi in benefici per individui, vari gruppi professionali e la società, in particolare nei settori della salute, delle prestazioni sportive e della tecnologia.

Anna Bjerkefors è Professore Associato presso la Swedish School of Sport and Health Sciences (GIH) e affiliata al Karolinska Institute. 

Ha un profondo interesse per aree di ricerca come l’attività fisica adattata, il controllo motorio, le neuroscienze, la scienza applicata dello sport, il controllo del tronco e il parasport. Il principale obiettivo della sua ricerca è comprendere l’impatto delle disabilità neuromuscoloscheletriche sulle attività quotidiane, sull’attività fisica nel tempo libero e nello sport, ottimizzando l’interfaccia con l’equipaggiamento (ausili) per massimizzare le prestazioni e ridurre al minimo gli infortuni.   

Appassionata nel tradurre la ricerca in pratica, Anna implementa attivamente i suoi risultati nel settore della riabilitazione e nel campo del parasport. Dal 2022 co-dirige la Swedish Parasport Academy, un progetto sinergico dedicato alla creazione di un ambiente innovativo per l’attività fisica e lo sport.   

Daniel Svensson
Associate Professor of Sport Science, Malmö University
Rischi e potenzialità dello sport in relazione allo sviluppo sostenibile
Lo sport ha un impatto sull’ambiente in molti modi e i problemi ambientali (cambiamenti climatici, eventi meteorologici estremi, inquinamento, ecc.) rappresentano dei rischi per atleti e praticanti sportivi.
 
È possibile conciliare le ambizioni di sostenibilità a lungo termine con la performance sportiva? Se sì, quali sono le principali sfide che il mondo dello sport deve affrontare? La storia dello sport dimostra un costante impegno a migliorare e a promuovere risultati positivi su temi come la parità di genere, l’integrazione e la salute pubblica. Lo sport può quindi contribuire a rendere il mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale?

Il Prof. Svensson conduce ricerche sulle questioni relative alla conoscenza nello sport.  

Ha indagato il processo storico di scientificizzazione dei metodi di allenamento negli sport di resistenza e gli incontri tra saperi scientifici ed esperienziali in discipline come il calcio e lo sci di fondo. Svensson ha un ampio interesse per i temi legati alla conoscenza, alla tecnologia e alla performance nello sport e alle loro implicazioni per atleti e allenatori.   

È stato Professore Ospite presso l’Università di Torino ed è attualmente Ricercatore Associato presso il Comitato Olimpico Svedese. Le sue pubblicazioni includono numerosi libri e articoli su cambiamenti e rischi nello sport e nelle attività ricreative all’aperto, tra cui l’antologia “Sport, Performance and Sustainability” (Svensson et al., Routledge, 2023).   

Svensson è anche un insegnante appassionato e di grande esperienza, avendo collaborato a numerosi corsi presso l’Università di Malmö, il KTH Royal Institute of Technology, la Chalmers University of Technology, l’Università di Göteborg e l’Università di Torino. Ha ricevuto numerosi premi per le sue ricerche e per i suoi scritti non accademici. 

Yannis Pitsiladis
MMedSci., PhD, FACSM International Olympic Committee (IOC) Medical and Scientific Committee Department of Sport, Physical Education and Health, Hong Kong Baptist University
Innovazioni nei dispositivi indossabili e nella telemedicina per eventi olimpici e sport d'élite nell'era dei Big Data e dell'IA
Un numero crescente di aziende sta sviluppando o utilizzando tecnologie di sensori indossabili in grado di monitorare, analizzare e trasmettere in tempo reale dati provenienti dagli esseri umani, utilizzabili nei settori sportivo, biomedico e dei media. Per esplorare questo fenomeno, descriverò e analizzerò diversi eventi sportivi di alto profilo in cui sono state sperimentate innovazioni nei dispositivi indossabili: i Giochi Olimpici Estivi di Tokyo 2020 (Tokyo 2020, Giappone), il 2022/23 adidas Road to Records (Germania) e le Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024. Questi grandi eventi sportivi rappresentano la prima volta in cui partner accademici e industriali hanno collaborato per implementare soluzioni indossabili in tempo reale durante una competizione di alto livello, con l’obiettivo di proteggere la salute degli atleti che competono in ambienti caldi e umidi, oltre a comprendere meglio come questi parametri possono essere utilizzati in futuro.
 
Nonostante i benefici indiscutibili di tali dispositivi indossabili, esistono preoccupazioni ben fondate riguardo al loro utilizzo, tra cui:
1) limitate evidenze che quantificano i potenziali effetti benefici dell’analisi di parametri specifici;
2) qualità dell’hardware e dei dati forniti;
3) sovraccarico di informazioni;
4) sicurezza dei dati;
5) affermazioni di marketing esagerate.
 
Inoltre, le normative sportive e le regole di impiego devono evolversi per facilitare l’uso di dispositivi indossabili. C’è anche il potenziale di ottenere dati in tempo reale che potrebbero costringere il personale medico a prendere decisioni cruciali, come stabilire se gli atleti debbano continuare a gareggiare o ritirarsi per motivi di salute. Per proteggere gli atleti, è necessario superare con urgenza queste preoccupazioni etiche e di protezione dei dati, e sviluppare tecnologie indossabili supportate da solide evidenze scientifiche.
 
Il campo delle scienze dello sport e dell’esercizio fisico e della medicina offre un’ottima piattaforma per comprendere l’impatto dei sensori indossabili sulle prestazioni, il benessere, la salute e le malattie.

Il professor Yannis Pitsiladis vanta una lunga storia di ricerca sull’importanza dello stile di vita e della genetica per la salute e la performance umana.

L’attuale priorità della sua ricerca è l’applicazione delle “omiche” (genomica, trascrittomica, metabolomica e proteomica) per la rilevazione di farmaci nello sport, con particolare riferimento all’eritropoietina umana ricombinante (rHuEpo), al doping ematico e al testosterone.

Le sue ricerche più recenti sono finanziate dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) e dal Comitato Olimpico Internazionale (IOC). È membro della Commissione Medica e Scientifica dell’IOC, membro del Comitato Esecutivo e Presidente della Commissione Scientifica della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport (FIMS), membro della Commissione Scientifica ed Educativa della Federazione Europea delle Associazioni di Medicina dello Sport (EFSMA) e membro del Comitato di Ricerca Medica e Sanitaria della WADA (HMRC). In passato, è stato membro del Gruppo di Esperti sulla Lista della WADA ed è Fellow dell’American College of Sports Medicine (ACSM).

Ha pubblicato oltre 250 articoli scientifici, scritto e curato diversi libri e partecipato a numerosi documentari (ad esempio, *“Kipchoge: The Last Milestone”*, un documentario del 2021 diretto da Jake Scott e prodotto da Ridley Scott; *“Enhanced”*, documentario del 2018 diretto dal pluripremiato Alex Gibney) e libri divulgativi (ad esempio, *The Sports Gene: Inside the Science of Extraordinary Athletic Performance*; *Bounce: The Myth of Talent and the Power of Practice*).