Si accende “VR Man”, la luce d’artista voluta per celebrare i Torino 2025 FISU World University Games

La 27° edizione di Luci d’Artista si è accesa venerdì 25 ottobre, trasformando Torino in un Museo luminoso a cielo aperto.

Quest’anno Luci d’Artista si arricchisce di due nuove installazioni luminose, Scia’Mano e VR Man, firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista e da Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista.

In particolare, l’opera VR Man di Andreas Angelidakis è stata realizzata in occasione e con il supporto di Torino 2025 FISU Games Winter, ed è ripresa dall’iconografia classica della scultura greca e romana, immaginario su cui l’artista lavora da molti anni. La nuova opera si riferisce alla pratica atletica come fondamento dei giochi olimpici ma anche come disciplina indissolubile dall’attività intellettuale e spirituale, così come era vista durante il periodo classico greco.

Con questa opera si consolida l’eredità non solo sportiva ma anche culturale che i Giochi lasceranno alla Città e al territorio, a futura memoria di un grande evento internazionale quale i Torino 2025 FISU World University Games Winter.

Andreas Angelidakis (Atene, 1968), vive e lavora ad Atene. Si definisce un architetto che non costruisce, ma che contempla l’architettura come una pratica per indagare la psicologia di un luogo e degli elementi che lo costituiscono e lo abitano, esaminando l’idea di rovina, sia delle società antiche che di quelle contemporanee. Le sue opere indagano lo spazio dove arte e architettura si sovrappongono e in cui le nuove tecnologie influenzano l’architettura e il modo di vivere, creando opere che riflettono sulla sociologia e la storia del modernismo nell’architettura, nella cultura urbana e nei media digitali. Nel suo lavoro presenta riconsiderazioni delle rovine greche sotto forma di video digitale, sculture morbide, e mobili, dando vita a una interpretazione giocosa che offre un’esperienza fisica diretta al visitatore.

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Cibo, consumo e percezione

Il mondo contemporaneo è caratterizzato da una pletora di stimoli al consumo e da una diversità e ricchezza di alimenti senza precedenti.   

Tuttavia, di fronte a un numero inedito di etichette informative, i consumatori spesso preferiscono utilizzare scorciatoie euristiche. Sebbene il cibo sia la base della nutrizione, il contesto del consumo e l’ambiente in cui viene fruito giocano un ruolo fondamentale nella sua apprezzabilità. Le tendenze alimentari, con la loro periodica e ciclica condanna di specifici alimenti o nutrienti, seguita dalla loro inevitabile riabilitazione, generano un’incertezza e una mancanza di orientamento pervasiva. La neofobia alimentare dei minori, unita a un’educazione alimentare inadeguata e alla monotonia dei pasti domestici, comporta problemi significativi di soddisfazione e una riduzione degli sprechi nelle mense scolastiche. Questi fattori sono esaminati in profondità per sottolineare l’importanza cruciale dell’educazione alimentare, necessaria per prevenire complicazioni di salute a lungo termine, in particolare tra i consumatori più giovani. 

  • Etichette ed euristiche: un paradosso moderno (Prof. Michele A. Fino)
  • Percezione del cibo e fattori ambientali (Dott. Riccardo Migliavada)
  • Monsters & Co.: le tendenze alimentari come minaccia alla salute nutrizionale (Dott. Andrea Devecchi)
  • Abitudini familiari e gradimento del cibo da parte dei bambini: i risultati della ricerca Nourishing School (Prof.ssa M.G. Onorati)
Università, Sport, Salute, Ambiente: Come Vivere in Modo Interconnesso e Sostenibile

La sostenibilità è una priorità globale, e ognuno di noi può fare la propria parte per creare un futuro più verde e più sano. Esploriamo come possiamo integrare la sostenibilità in alcuni aspetti chiave della nostra vita:

  • Gli Studenti, i Professori e i Ricercatori Universitari come Agenti di Cambiamento. Gli studenti, i professori e i ricercatori universitari sono agenti di cambiamento. Possiamo ridurre l’impronta ecologica delle università promuovendo corsi di studio sostenibili, affrontando la ricerca e lo sviluppo con un approccio circolare e transdisciplinare, e partecipando a iniziative che sensibilizzano la comunità universitaria sui temi della sostenibilità.
  • Lo Sport come Strumento per Promuovere la Sostenibilità. Lo sport può essere uno strumento potente per promuovere la sostenibilità. Possiamo scegliere attività sportive a basso impatto ambientale, ma anche supportare attraverso discipline e pratiche che prevengono il rischio di infortuni e malattie.
  • One Planet, One Health è uno degli approcci integrati di UPO che riconosce la stretta relazione tra esseri umani, piante e animali, e la necessità di implementare azioni coordinate in diversi settori per proteggere la nostra salute e quella degli ecosistemi. Siamo particolarmente orgogliosi dei nostri Progetti sull’Invecchiamento e di NODES Spoke 5 (Industria della Salute e Silver Economy, l’Ecosistema Digitale e Sostenibile del Nord-Ovest), guidato da UPO e finanziato dal programma NextGenerationEU.

 

Insieme Possiamo Fare la Differenza!

  • LUCA RAGAZZONI, MD, professore di Global Health e Medicina dei Disastri, coordinatore di CRIMEDIM e delegato del Rettore per le relazioni internazionali 
  • MARCO INVERNIZZI, MD, professore di Medicina Fisica e Riabilitativa, Project Manager di NODES Spoke 5 (Industria della Salute e Silver Economy) 
  • CARMEN AINA, economista, professoressa di Politiche Economiche e Strategie per la Sostenibilità, presidente della Delegazione Regionale del Network Universitario Italiano per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) 
  • STEFANIA CERUTTI, geografa, professoressa di Politiche Ambientali Territoriali, presidente di UPOnTOURISM, Centro per la Visione, la Strategia, e la Ricerca per un Turismo Innovativo e Sostenibile 
  • ANNALISA D’ORSI, antropologa, ricercatrice e docente di Disturbi Alimentari dal punto di vista clinico e sociologico 
Cervello ed Esercizio
Esistono evidenze che dimostrano come l’esercizio fisico possa modificare sia strutturalmente che funzionalmente le reti neurali del cervello. Curiosamente, qualsiasi tipo di esercizio (cardiovascolare, di forza o misto) può indurre tali cambiamenti. Questo ciclo di presentazioni ha l’obiettivo di illustrare, a tre diversi livelli, le attività di ricerca presso l’Università di Torino in questo ambito. Verranno forniti numerosi esempi su come e in che misura l’esercizio modifichi il nostro funzionamento cognitivo. A un secondo livello, ci concentreremo sulla performance neuromuscolare, che dipende dalla capacità del sistema nervoso di coordinare e controllare efficacemente le azioni muscolari. Ciò coinvolge sia la capacità di forza (la massima forza che può essere esercitata) che il controllo motorio (la precisione e il tempismo dell’attivazione muscolare). Infine, ci sposteremo sullo stato di benessere percepito, descrivendo il monitoraggio dell’allenamento in diverse discipline sportive (considerando anche i diversi tipi, gli obiettivi delle sessioni di allenamento, il livello di competizione degli atleti e il confronto tra atleti e allenatori) per monitorare regolarmente la percezione dell’atleta, al fine di prevenire la sindrome da sovrallenamento e migliorare la pianificazione dell’allenamento.
  • L’esercizio fisico come fattore nella neuroplasticità (Prof. Alberto Rainoldi, Dipartimento di Scienze Mediche)
  • Esercizio, cervello e cognizione (Prof. Lorenzo Pia, Dipartimento di Psicologia)
  • I determinanti neuromuscolari della performance: quando la spinta neurale è più importante dei muscoli (Prof. Gennaro Boccia, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche)
  • Percezione del carico di allenamento interno e benessere (Prof. Corrado Lupo, Dipartimento di Scienze Mediche)
Game Changers: l'Innovazione nello Sport dei Team Studenteschi del Politecnico di Torino
Una sessione dedicata all’esplorazione dell’innovazione nello sport, in cui i team studenteschi del Politecnico di Torino presenteranno le loro attività progettuali in diverse discipline sportive e settori scientifici. Ogni team illustrerà i temi principali, gli obiettivi e i risultati raggiunti, concentrandosi sugli aspetti innovativi delle loro iniziative. Questa sessione offre uno sguardo pratico su come i progressi nella ricerca tecnologica e negli studi applicati stiano trasformando lo sport attraverso idee all’avanguardia.
Francesco Della Villa
Scientific Director of Isokinetic Medical Group

Il Dr. Della Villa è un medico dello Sport laureato all’Università di Bologna. Attualmente è Direttore del Dipartimento di Educazione e Ricerca presso l’Isokinetic Medical Group, che è un Centro Medico di Eccellenza FIFA. Supervisiona la ricerca e lo sviluppo, nonché l’educazione e l’aggiornamento dell’intero gruppo clinico.

È membro di diverse società internazionali, tra cui ESSKA, ISAKOS e ICRS, e fa parte del gruppo di consulenza del FIFA Medical Centre of Excellence.

I suoi principali interessi clinici riguardano le lesioni del legamento crociato anteriore (LCA) e altre gravi lesioni agli arti inferiori, coprendo il meccanismo di infortunio, la prevenzione e i protocolli di ritorno alla pratica sportiva.

Elizabeth Kon
IRCCS Humanitas Research Center, Rozzano, Milan, Italy
Department of Biomedical Sciences, Humanitas University, Pieve Emanuele, Milan, Italy

Professoressa Ordinaria di Ortopedia e Traumatologia, Humanitas University, Milano (Italia)

Responsabile dell’Unità di Ortopedia Traslazionale, Centro per la Ricostruzione Funzionale e Biologica del Ginocchio, Humanitas Research Hospital, Milano (Italia)

Direttrice del Programma di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, Humanitas University, Milano

Direttrice del Corso di Patologie Ossee e Articolari, Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, Humanitas University, Milano

Direttrice del Corso di Patologia Muscoloscheletrica, Corso di Laurea in Fisioterapia, Humanitas University, Milano

Direttrice del Master “Medicina Rigenerativa in Ortopedia”, Humanitas University, Milano

Ex presidente dell’International Cartilage Repair and Joint Preservation Society (ICRS)

Presidente della Società Italiana di Artroscopia, Ginocchio, Arto Superiore, Sport, Cartilagine e Tecnologie Ortopediche

Robert Prill
Center of Orthopedics and Traumatology, University Hospital Brandenburg/Havel, Brandenburg Medical School Theodor Fontane, Germany

Robert è un fisioterapista originario della Germania. Ha conseguito la laurea magistrale in fisioterapia sportiva presso la German Sports University di Colonia e il dottorato presso la Brandenburg University of Technology. Entrambe le tesi di ricerca erano incentrate sulle lesioni al ginocchio e i deficit a lungo termine dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore.

Attualmente, è il Responsabile della Ricerca presso il Centro di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Universitario di Brandenburg e Presidente del Comitato di Riabilitazione ESSKA. Gestisce anche la clinica ambulatoriale di fisioterapia P3 insieme a sua moglie. Il suo principale interesse nella ricerca e nel lavoro clinico riguarda gli atleti con lesioni al ginocchio. 

Thomas Patt
Bergmanclinics Rotterdam, The Netherlands

Da quando ha iniziato la sua carriera in ortopedia nelle montagne di St. Moritz, in Svizzera, Tom è affascinato da un piccolo, ma fondamentale legamento, che ha una dimensione di poco più di 1 pollice (circa 2,5 – 3 cm): il legamento crociato anteriore (LCA). 

Tom Patt si è formato in Svizzera e nei Paesi Bassi, sotto la guida del Dr. AU Urfer (St. Moritz, CH), Dr. P Burkart (Lucerna, CH), Prof. W Mueller, Prof. N. Friederich (Basilea, CH), Prof. RK Marti (Amsterdam, NL) e Dr. Marcel Driessen (Delft, NL).   

Dopo aver diretto una clinica privata a Delft (Paesi Bassi) per 9 anni, ora lavora come consulente presso Bergmanclinics a Rotterdam (Paesi Bassi). Gli interessi professionali di Tom riguardano la chirurgia del ginocchio sportivo, con una specializzazione principalmente nelle interventi artroscopici al ginocchio.   

Dal 2010, la sua altra grande passione ortopedica è la prevenzione delle lesioni al ginocchio nei bambini e negli adolescenti. In questo contesto, è presidente di ESMA/ESSKA (2024-2026) e co-leader del gruppo di lavoro per la prevenzione, i GUARDIANI dell’LCA (un sottogruppo dell’ACL Study Group), oltre a essere membro di altre organizzazioni europee come la German Knee Society, GOTS, AGA, ecc. Il programma di riduzione del rischio “prevention for all” di ESMA/ESSKA è stato sviluppato da lui in collaborazione con il Dr. Henrique Jones (Portogallo).   

Tom è spesso invitato in qualità di speaker a congressi nazionali e internazionali; solo nel 2024, ad esempio, è stato in: Lituania, Spagna, Portogallo, Belgio, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Francia.   

Una rottura del LCA è un evento che cambia la vita, specialmente nei giovani, e dovremmo fare tutto il possibile per prevenire che accada.   

Gian Luigi Canata
Director of Centre of Sports Traumatology and Arthroscopic Surgery - Koelliker Hospital, Turin (Italy)

Il Dr. Gian Luigi Canata è Direttore del Centro di Traumatologia Sportiva e Chirurgia Artroscopica presso l’Ospedale Koelliker di Torino dal 1995. 

È stato membro della Commissione Medica della Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) dal 1980 al 2016 e ha ricoperto il ruolo di Direttore dei Servizi Medici del CUS Torino (Centro Universitario Sportivo) per oltre 40 anni, oltre a essere membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino dal 1990. Dal 2001 al 2012, è stato Professore di Medicina dello Sport presso l’Università di Torino, e dal 1989 al 2001 Professore di Cinesiologia presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Torino. Inoltre, Gian Luigi Canata è stato Direttore della Commissione Medica Locale per la Winter Universiade di Torino 2007.   

A livello internazionale, è membro attivo di diverse società ortopediche, tra cui l’ESSKA dal 1984, la sezione ESSKA – ESMA dalla sua fondazione nel 2016, di cui è stato Presidente dal 2020 al 2022, e l’ISAKOS dal 1995. Attualmente è membro del Consiglio Direttivo dell’ISAKOS, ex Presidente del Comitato per la Gamba, Caviglia e Piede, e delegato SIAGASCOT per le Società Internazionali.   

Gian Luigi Canata è stato relatore invitato a congressi medici e corsi in tutto il mondo, tenendo quasi 300 conferenze. È attivamente coinvolto nella Ricerca e Educazione Ortopedica come autore di oltre 100 lavori scientifici (inclusi articoli peer-reviewed) ed editore di numerosi libri, tra cui “Muscle and Tendon Injuries: Evaluation and Management” (2017), “Sports Injuries of the Foot and Ankle” (2019), “Management of Track and Field Injuries” (2022), “Epidemiology of Injuries in Sports” (2022) e “The Running Athlete” (2022). Inoltre, è Associate Editor dell’ISAKOS Journal dal 2021.   

Maria Carboni
Full Professor, Department of Agricultural and Food Sciences, Università di Bologna
Grassi buoni, grassi cattivi, semplicemente grassi. Sfide e innovazioni legate alla produzione di alimenti per lo sport
I lipidi sono macronutrienti che, oltre a fornire apporto calorico, forniscono anche molecole essenziali, tra cui vitamine, precursori ormonali e altre molecole bioattive.
 
Questo rende il tema dei “grassi alimentari” particolarmente interessante, soprattutto in relazione alla formulazione degli alimenti e alla loro durata di conservazione, così come ai fabbisogni di un’alimentazione corretta e sana, anche in relazione all’attività sportiva. L’obiettivo di questa lezione è fornire un chiarimento tra le esigenze fisiologiche e la qualità della dieta, senza dimenticare gli aspetti tecnologici legati agli alimenti.

Maria Fiorenza Caboni è professore ordinario nel campo delle Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università di Bologna dal 2008. 

La sua attività di ricerca si concentra sulla qualità e la sicurezza degli alimenti, con particolare attenzione ai lipidi. Ha partecipato e coordinato numerosi progetti di ricerca scientifica. È autrice di oltre 200 pubblicazioni, la maggior parte delle quali in riviste scientifiche internazionali. 

Anna Bjerkefors
Associate Professor, RPT
“Swedish Parasport Academy”, un progetto sinergico su attività fisica, sport, ricerca e istruzione per persone con disabilità
Questa lezione fornirà una panoramica sulla “Swedish Parasport Academy”, un progetto collaborativo che coinvolge aziende, movimenti sportivi, il settore della riabilitazione e università nazionali e internazionali. L’obiettivo è promuovere l’attività fisica e la partecipazione sportiva per persone con disabilità, al fine di migliorare la salute, l’indipendenza e la qualità della vita.
 
Il progetto genera nuove conoscenze e soluzioni innovative sulla relazione tra capacità funzionale, interfaccia e prestazioni, oltre a come ottimizzare le attrezzature per massimizzare le performance e ridurre al minimo gli infortuni. Questi progressi possono tradursi in benefici per individui, vari gruppi professionali e la società, in particolare nei settori della salute, delle prestazioni sportive e della tecnologia.

Anna Bjerkefors è Professore Associato presso la Swedish School of Sport and Health Sciences (GIH) e affiliata al Karolinska Institute. 

Ha un profondo interesse per aree di ricerca come l’attività fisica adattata, il controllo motorio, le neuroscienze, la scienza applicata dello sport, il controllo del tronco e il parasport. Il principale obiettivo della sua ricerca è comprendere l’impatto delle disabilità neuromuscoloscheletriche sulle attività quotidiane, sull’attività fisica nel tempo libero e nello sport, ottimizzando l’interfaccia con l’equipaggiamento (ausili) per massimizzare le prestazioni e ridurre al minimo gli infortuni.   

Appassionata nel tradurre la ricerca in pratica, Anna implementa attivamente i suoi risultati nel settore della riabilitazione e nel campo del parasport. Dal 2022 co-dirige la Swedish Parasport Academy, un progetto sinergico dedicato alla creazione di un ambiente innovativo per l’attività fisica e lo sport.   

Daniel Svensson
Associate Professor of Sport Science, Malmö University
Rischi e potenzialità dello sport in relazione allo sviluppo sostenibile
Lo sport ha un impatto sull’ambiente in molti modi e i problemi ambientali (cambiamenti climatici, eventi meteorologici estremi, inquinamento, ecc.) rappresentano dei rischi per atleti e praticanti sportivi.
 
È possibile conciliare le ambizioni di sostenibilità a lungo termine con la performance sportiva? Se sì, quali sono le principali sfide che il mondo dello sport deve affrontare? La storia dello sport dimostra un costante impegno a migliorare e a promuovere risultati positivi su temi come la parità di genere, l’integrazione e la salute pubblica. Lo sport può quindi contribuire a rendere il mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale?

Il Prof. Svensson conduce ricerche sulle questioni relative alla conoscenza nello sport.  

Ha indagato il processo storico di scientificizzazione dei metodi di allenamento negli sport di resistenza e gli incontri tra saperi scientifici ed esperienziali in discipline come il calcio e lo sci di fondo. Svensson ha un ampio interesse per i temi legati alla conoscenza, alla tecnologia e alla performance nello sport e alle loro implicazioni per atleti e allenatori.   

È stato Professore Ospite presso l’Università di Torino ed è attualmente Ricercatore Associato presso il Comitato Olimpico Svedese. Le sue pubblicazioni includono numerosi libri e articoli su cambiamenti e rischi nello sport e nelle attività ricreative all’aperto, tra cui l’antologia “Sport, Performance and Sustainability” (Svensson et al., Routledge, 2023).   

Svensson è anche un insegnante appassionato e di grande esperienza, avendo collaborato a numerosi corsi presso l’Università di Malmö, il KTH Royal Institute of Technology, la Chalmers University of Technology, l’Università di Göteborg e l’Università di Torino. Ha ricevuto numerosi premi per le sue ricerche e per i suoi scritti non accademici. 

Yannis Pitsiladis
MMedSci., PhD, FACSM International Olympic Committee (IOC) Medical and Scientific Committee Department of Sport, Physical Education and Health, Hong Kong Baptist University
Innovazioni nei dispositivi indossabili e nella telemedicina per eventi olimpici e sport d'élite nell'era dei Big Data e dell'IA
Un numero crescente di aziende sta sviluppando o utilizzando tecnologie di sensori indossabili in grado di monitorare, analizzare e trasmettere in tempo reale dati provenienti dagli esseri umani, utilizzabili nei settori sportivo, biomedico e dei media. Per esplorare questo fenomeno, descriverò e analizzerò diversi eventi sportivi di alto profilo in cui sono state sperimentate innovazioni nei dispositivi indossabili: i Giochi Olimpici Estivi di Tokyo 2020 (Tokyo 2020, Giappone), il 2022/23 adidas Road to Records (Germania) e le Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024. Questi grandi eventi sportivi rappresentano la prima volta in cui partner accademici e industriali hanno collaborato per implementare soluzioni indossabili in tempo reale durante una competizione di alto livello, con l’obiettivo di proteggere la salute degli atleti che competono in ambienti caldi e umidi, oltre a comprendere meglio come questi parametri possono essere utilizzati in futuro.
 
Nonostante i benefici indiscutibili di tali dispositivi indossabili, esistono preoccupazioni ben fondate riguardo al loro utilizzo, tra cui:
1) limitate evidenze che quantificano i potenziali effetti benefici dell’analisi di parametri specifici;
2) qualità dell’hardware e dei dati forniti;
3) sovraccarico di informazioni;
4) sicurezza dei dati;
5) affermazioni di marketing esagerate.
 
Inoltre, le normative sportive e le regole di impiego devono evolversi per facilitare l’uso di dispositivi indossabili. C’è anche il potenziale di ottenere dati in tempo reale che potrebbero costringere il personale medico a prendere decisioni cruciali, come stabilire se gli atleti debbano continuare a gareggiare o ritirarsi per motivi di salute. Per proteggere gli atleti, è necessario superare con urgenza queste preoccupazioni etiche e di protezione dei dati, e sviluppare tecnologie indossabili supportate da solide evidenze scientifiche.
 
Il campo delle scienze dello sport e dell’esercizio fisico e della medicina offre un’ottima piattaforma per comprendere l’impatto dei sensori indossabili sulle prestazioni, il benessere, la salute e le malattie.

Il professor Yannis Pitsiladis vanta una lunga storia di ricerca sull’importanza dello stile di vita e della genetica per la salute e la performance umana.

L’attuale priorità della sua ricerca è l’applicazione delle “omiche” (genomica, trascrittomica, metabolomica e proteomica) per la rilevazione di farmaci nello sport, con particolare riferimento all’eritropoietina umana ricombinante (rHuEpo), al doping ematico e al testosterone.

Le sue ricerche più recenti sono finanziate dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) e dal Comitato Olimpico Internazionale (IOC). È membro della Commissione Medica e Scientifica dell’IOC, membro del Comitato Esecutivo e Presidente della Commissione Scientifica della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport (FIMS), membro della Commissione Scientifica ed Educativa della Federazione Europea delle Associazioni di Medicina dello Sport (EFSMA) e membro del Comitato di Ricerca Medica e Sanitaria della WADA (HMRC). In passato, è stato membro del Gruppo di Esperti sulla Lista della WADA ed è Fellow dell’American College of Sports Medicine (ACSM).

Ha pubblicato oltre 250 articoli scientifici, scritto e curato diversi libri e partecipato a numerosi documentari (ad esempio, *“Kipchoge: The Last Milestone”*, un documentario del 2021 diretto da Jake Scott e prodotto da Ridley Scott; *“Enhanced”*, documentario del 2018 diretto dal pluripremiato Alex Gibney) e libri divulgativi (ad esempio, *The Sports Gene: Inside the Science of Extraordinary Athletic Performance*; *Bounce: The Myth of Talent and the Power of Practice*).